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Il turismo sostenibile è una delle tematiche più discusse del momento, ma al centro della questione resta un’incognita importante: come sviluppare un sistema di misurazione su basi scientifiche? È possibile creare un KPI scalabile che prenda in considerazione le tante sfumature che racchiude in sé il concetto stesso di sostenibilità?

Gli analisti di Data Appeal hanno già sviluppato una prima versione dell’indice di sostenibilità fondata sulla metodologia ETIS. Per raccontarne la genesi, hanno scritto una ricerca pubblicata in una delle più accreditate riviste accademiche del settore: MDPI’s academic journal, Sustainability.

 

Il turismo sostenibile e la metodologia ETIS

L’obiettivo del team di Data Appeal è sempre stato quello di realizzare un indice proprietario sintetico per aiutare destinazioni in qualsiasi parte del mondo (città, paesi, aree territoriali) a tracciare e analizzare la propria sostenibilità – ossia il proprio livello di sostenibilità ambientale, lo stato di salute e la qualità della vita.

Ma per dare una base scientifica all’indicatore, è stato necessario trovare un punto di partenza universalmente riconosciuto:

“Quando è iniziato il percorso di ricerca sulla misurazione della sostenibilità, il punto di partenza è stato quello di calare i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite sul settore turistico. Scegliere metodologie internazionalmente riconosciute e comprendere come valorizzarne i pregi e superarne i limiti.”

Damiano De Marchi
Analista senior ed esperto di turismo di Data Appeal, primo autore e promotore della ricerca

 

Dall’ETIS al Sustainability Index

Il team ha quindi stabilito di avviare la ricerca ricerca sulla base della metodologia ETIS, il sistema europeo di indicatori per il turismo ideato dalla Commissione Europea per aiutare le destinazioni turistiche a monitorare e misurare le loro prestazioni in materia di turismo sostenibile, utilizzando un approccio comune comparabile.

Tuttavia, non il modello ETIS presenta alcune difficoltà di implementazione:

  • Si tratta di uno strumento di auto-valutazione, quindi sono le destinazioni stesse a raccogliere i dati e analizzarli in autonomia
  • Non fornisce un indice sintetico che permetta di valutare a colpo d’occhio e fare paragoni temporali o con altre destinazioni
  • La qualità e la quantità di dati su cui basare le analisi delle destinazioni stesse spesso non è sufficiente o affidabile

Nonostante ciò, durante le fasi pilota condotte nel 2013 e 2015, l’ETIS è stato applicato volontariamente da più di 100 destinazioni e rimane la metodologia più conosciuta e citata per misurare la sostenibilità turistica a livello di destinazione.

Partendo dai criteri dell’ETIS Data Appeal ha sviluppato una prima versione (MVP) dell’indice, combinando la nostra sentiment analysis proprietaria, ossia l’analisi della reputazione di una destinazione e la soddisfazione dei turisti, con altri dati proprietari e open data provenienti da fonti terze.

“La sfida è stata quella di creare un indicatore sintetico, georeferenziato e collegato a fonti scalabili per essere applicabile a qualsiasi territorio del mondo con dettagli spaziali e temporali mai visti prima. Al contempo abbiamo promosso la possibilità di un’analisi che comprenda i diversi aspetti della sostenibilità, enfatizzando il tema della soddisfazione dei vari utenti che si rapportano con le destinazioni turistiche, dai visitatori ai residenti,” sottolinea De Marchi.

Analizzare i diversi aspetti della sostenibilità turistica

Dal momento che la sostenibilità è un concetto che racchiude in sé molti aspetti diversi, relativi sia all’ambiente sia alla società, il Sustainability Index è stato pensato per aiutare le destinazioni internazionali a misurare la sostenibilità da più punti di vista. In particolare:

1 – Destination Management & Governance
La percezione, la fiducia e il successo di una destinazione turistica.

2 – Overtourism
Conosciamo fin troppo bene gli effetti del turismo di massa su certe destinazioni, ecco perché è fondamentale capire il livello di pressione che il turismo crea su una destinazione e sulla qualità della vita che sperimentano sia i locali che i visitatori.

3 – Società e cultura
È importante analizzare la dimensione culturale e sociale di un luogo, per esempio lo sviluppo e l’efficienza del sistema sanitario, la quantità e qualità delle aree verdi urbane, la vitalità e la reputazione culturale, il mondo MICE, ma anche il livello di accessibilità per tutte le tipologie di turisti.

4 – Ambiente
Non si può tralasciare l’importanza di investire nella protezione ambientale e di valutare l’impatto del turismo sull’ambiente. Un’elevata qualità dell’aria e dell’acqua e una grande biodiversità contribuiscono a garantire la sostenibilità delle aree naturali e attraggono più visitatori.

La ricerca completa sul Sustainability Index sviluppato da Data Appeal è disponibile gratuitamente online.

 

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